Bergamo, 24 marzo 2012 - Lega Nord nella bufera nel paese di Roberto Calderoli. Succede a Mozzo, comune alle porte di Bergamo da 19 anni amministrato da sindaci del Carroccio e sulle cui colline si trova appunto anche la villa dell’ex ministro. E dove, in vista delle elezioni del 6 maggio per il rinnovo del primo cittadino, la Lega Nord sta assistendo a una diaspora senza precedenti. Il tutto ruota attorno alla decisione del partito di candidare a nuovo sindaco Alessandro Chiodelli, una scelta arrivata direttamente da Bergamo senza il coinvolgimento dei leghisti locali. Risultato: qualche settimana fa si erano dimessi dal partito quattro assessori (Roberto Bonalumi, Elvio Beltramelli, Domenico Mangiola e Marco Monachese, quest’ultimo ex sindaco per due mandati), che hanno formato la lista civica “Moderati per Mozzo” che dovrebbe presentarsi alle elezioni alleata con il Pdl.


Ora a lasciare la Lega sono anche i vertici della segreteria locale: il segretario di sezione Mario Cattaneo e i membri del direttivo Riccardo Balbusso e Massimo Gibilisco. “L’iniziativa assunta dal segretario provinciale - si legge nella lettera di dimissioni - consiste nella direzione verticistica della campagna elettorale in capo al candidato sindaco, con totale esclusione del segretario di sezione e del Consiglio direttivo da ogni trattativa e accordo. Questo mi ha convinto dell’inutilità di lottare all’interno di una Lega che nulla ha più a che vedere con quella piena di ideali e valori che molti anni fa mi ha spinto ad associarmi”.

di Fonte Agi