Bergamo, 16 marzo 2012 - ‘Ladroni a casa nostra’. La scritta ‘Padroni a casa nostra’ che, da anni, campeggia su un muro al centro del ‘sacro prato’ di Pontida, è stato cancellata e corretta da qualche beffardo contestatore, dopo l’inchiesta per presunte tangenti in cui è coinvolto il presidente ‘padano’ del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni.

A parte i due giorni del raduno di metà giugno, il prato di Pontida, di proprietà del movimento, per il resto dell’anno è vuoto. C’è solo un pennone su cui sventola la bandiera della Padania e un muro sullo sfondo in cui spicca la scritta ‘Padroni a casa nostra’. Nottetempo qualcuno, riferendosi probabilmente al caso Boni, ha corretto la scritta. La provocazione è durata solo poche ore: arrivata la segnalazione, i leghisti hanno subito provveduto a ripristinare la scritta originale.