Milano, 15 marzo 2012 - "Più di 1.600 infrazioni nel ciclo illegale del cemento, 7 reati ogni 100 chilometri quadrati negli ultimi cinque anni; 2.297 persone denunciate, 205 aziende confiscate di cui 190 solo a Milano: i numeri dimostrano che l'aggressione al territorio da parte delle ecomafie è un fenomeno radicato anche in Lombardia". Legambiente lancia da Genova l'allarme in vista della XVII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo della vittime delle mafie che si celebrerà sabato 17 nel capoluogo ligure.

Secondo il dossier sul ciclo illegale del cemento nel Nord Italia stilato dall'associazione ambientalista la Lombardia si colloca al secondo posto per numero di reati e per persone denunciate subito dopo la Liguria tra le regioni del Nord Italia e al terzo posto in Italia per numero di beni sequestrati dopo Sicilia (561 provvedimenti di confisca) e Campania (317). Inoltre, tra le prime dieci province per numero di illeciti penali ci sono Sondrio (quarta, con 398 reati), Bergamo (settima, con 237) e Brescia (decima, con 178 reati). Milano è la quinta città d'Italia per aziende sequestrate. "Corruzione, appalti truccati, commistione tra politica e mafie vedono sempre più spesso come protagonisti i clan della criminalità organizzata", spiega il rapporto, che aggiunge: "E' preoccupante ed estesa la "colonizzazione" dei territori lombardi da parte delle mafie, soprattutto della 'ndrangheta".

Legambiente propone dunque tre priorità per fermare la criminalità ambientale che sta saccheggiando interi territori: "L'approvazione da parte del Parlamento di una efficace normativa contro la corruzione, a cominciare dalla ratifica della convenzione di Strasburgo del 1999 che prevede l'introduzione nel nostro codice di delitti come il traffico di influenze illecite, la corruzione tra privati, l'auto-riciclaggio di denaro proveniente da reati; l'introduzione nel Codice penale di quei delitti contro l'ambiente, sollecitati dalla direttiva 2008/99/CE, che rappresentano uno strumento indispensabile contro i fenomeni di aggressione illegale al territorio e alle risorse naturali; la definizione di un vero e proprio Piano nazionale di lotta all'abusivismo edilizio, che individui di concerto con le Regioni e gli enti locali tutti gli strumenti utili (dal controllo del territorio agli abbattimenti di immobili costruiti illegalmente) per stroncare una piaga che affligge ormai da troppo tempo il nostro Paese".