Grumello del Monte, 1 dicembre 2011 - Coinvolge direttamente e pesantemente anche la Bergamasca l’inchiesta della Procura di Brescia per corruzione e traffico illecito di rifiuti, che sarebbero stati sotterrati nei cantieri della Brebemi. Il personaggio più noto tra i dieci colpiti da ordinanza di custodia cautelare è vicepresidente del consiglio della Regione Lombardia, il 68enne Franco Nicoli Cristiani, del Pdl. Ma al centro dell’indagine c’è il gruppo di aziende che fa capo all’imprenditore orobico Pierluca Locatelli, 53 anni, di Grumello del Monte, finito anch’egli in carcere con l’accusa di corruzione e traffico illecito di rifiuti. Bergamasche sono poi altre cinque persone arrestate, tra cui la moglie di Locatelli.


L’imprenditore orobico è presidente dell’omonimo Gruppo e a lui, o alla moglie, sono riconducibili le aziende coinvolte nell’inchiesta e sospettate di aver sotterrato rifiuti nocivi, derivanti dalla lavorazione dell’acciaio e non trattati, nei cantieri Brebemi. Le società in questione sono la Locatelli geometra Gabriele Costruzioni; la Asfalti geometra Locatelli; la Trasporti geometra Locatelli; la Recycling geometra Locatelli; la Origini srl, che si occupa di commercio e produzione edilizia; la Cave Nord srl e la Tecnofrese, specializzata in asfaltature strade.

Nel corso dell’inchiesta, partita otto mesi fa, gli inquirenti (che hanno effettuato numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, con tanto di cimici sulle auto delle persone arrestate) hanno sequestrato anche una cava, trasformata in discarica di amianto, a Cappella Cantone, in provincia di Cremona, che è sotto la gestione della Cave Nord srl del Gruppo Locatelli; un impianto di trattamento rifiuti a Calcinate, in località Biancinella (anche questo sotto la gestione della Locatelli); e due cantieri della Brebemi: uno in territorio bergamasco, a Fara Olivana con Sola e uno a Cassano d’Adda.


Secondo gli accertamenti effettuati dai carabinieri e dalla polizia di Brescia, Locatelli avrebbe consegnato, lo scorso 26 settembre, 100mila euro al coordinatore degli staff della direzione generale di Arpa Lombardia Giuseppe Rotondaro (finito anch’egli in manette), denaro che sarebbe poi stato girato a Nicoli Cristiani per ottenere le dovute autorizzazioni per la realizzazione della discarica di amianto a Cappella Cantone. Sempre secondo le contestazioni, per lo stesso motivo il 30 settembre scorso Pierluca Locatelli avrebbe consegnato altri 10mila euro a Rotondaro.


Con le medesime accuse di corruzione e traffico illecito di rifiuti, è stata arrestata anche Orietta Rocca Pace, moglie di Locatelli e proprietaria e amministratrice di alcune società del Gruppo. Alla donna sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Le indagini sono partite proprio dall’impresa Locatelli, che già era stata nel mirino degli investigatori per una vicenda legata ad un presunto traffico di rifiuti che la vide coinvolta in merito ai lavori della tangenziale di Orzinuovi. Da lì i carabinieri hanno esteso le ricerche, arrivando ai lavori per la Brebemi: le scorie, invece che essere trasferite alla discarica di Biancinella, a Calcinate, sarebbero state scaricate sotto i cantieri della Brebemi di Cassano d’Adda e Fara Olivana con Sola.