Bergamo, 3 novembre 2011 - È la Procura di Bergamo quella che, nel 2010. ha aperto il maggior numero di procedimenti per reati a danno di animali: 73 per uccisione di animali, 31 per maltrattamenti, 34 per abbandono e detenzione incompatibile e 67 per reati venatori.

È quanto emerge dal Rapporto Lav 2011 sulle Zoomafie realizzato dall’Osservatorio zoomafie, che ha chiesto a tutte le 165 Procure ordinarie e alle 29 presso il Tribunale per i minorenni i numeri relativi al totale delle inchieste penali relative al 2010 e agli indagati per reati a danno di animale. Ciò non vuol dire, ovviamente, sottolinea l’associazione, che nella Bergamasca si maltrattino più animali, ma solo che sono state avviate più indagini.
Il numero dei procedimenti per il campione del 40% delle Procure è di 2.160. È possibile stabilire con una stima per difetto - sostiene la Lav - che nelle Procure italiane si aprono circa dodici fascicoli al giorno per reati a danno di animali, una ogni due ore.

 

La Lav, nel suo rapporto, ha stilato una classifica sulla base dei dati arrivati: la Procura con meno procedimenti è quella di Mondovì (Cuneo) con solo un procedimento; seguono quelle di Castrovillari (Cosenza), Vercelli, Nicosia (Enna) e Aosta. Bergamo, invece, è in cima alla speciale graduatoria. Il fenomeno, che ha un business da tre miliardi di euro nel 2010, viaggia anche su internet: farsi recapitare un animale in via di estinzione o scommettere su corse clandestine non è poi così difficile: bastano computer, connessione internet e carta di credito.