Bergamo, 30 settembre 2011 - E Se fosse la tecnologia, la risposta per risparmiare sul caro-scuola? Tra le scuole che stanno sperimentando l’uso di strumenti tecnologici per la didattica, primo fra tutti l’I-Pad, c’è il Liceo scientifico cittadino Lussana. L’anno scorso, la 4a L del P.N.I. (Piano Nazionale Informatico), l’attuale 5a L, che sarà la prima classe con I-Pad a svolgere la maturità, è stata scelta per svolgere la sperimentazione. Così i 17 alunni hanno ricevuto l’I-Pad in comodato d’uso gratuito. A settembre, inoltre, l’anno scolastico è iniziato con 120 ragazzi divisi in 4 sezioni, due dell’indirizzo di base e due dell’opzione scienze applicate che hanno sostituito i libri di testo con il proprio I-Pad.

 

«I ragazzi prendono appunti, studiano e sottolineano come farebbero con carta e penna, però con il tablet - spiega Dianora Bardi, appassionata docente di italiano e latino, esperta di didattica informatica e responsabile del progetto di sperimentazione -. Questo strumento sviluppa maggiormente la didattica trasversale e amplifica le possibilità didattiche e di collaborazione di studenti e professori grazie alla sue caratteristiche, ad internet, alle applicazioni. Se gli studenti hanno il permesso del docente, possono registrare le spiegazioni; se sono impossibilitati a venire a scuola, possono seguire via web le lezioni; se a casa non riescono a capire un compito possono contattare i professori ed anche i docenti possono comunicare con gli studenti».

 

La professoressa specifica che chi vuole può optare sempre per il cartaceo. C’è libertà sia per gli studenti che per i docenti. Infatti alcuni suoi colleghi, a volte obbligati dal fatto che non sono disponibili applicazioni per le proprie materie, hanno adottato anche un volume “vecchio stile”. In generale però la didattica, condivisa con gli altri colleghi, è fatta in maniera tale che «non sia legata al “classico” libro di testo. Si attua attraverso le conoscenze che diamo a lezione, con indicazioni di fonti, di approfondimenti che si possono fare in biblioteca o sui siti che individuiamo come adatti, di materiali che forniamo e lavori di gruppo. In questo modo la curiosità dei ragazzi è sollecitata. Senza accorgersene studiano molto di più, approfondiscono e sviluppano criticamente gli argomenti. Con questa metodologia emergono le loro abilità e il lavoro personale è maggiore».

 

Al centro dunque c’è lo studente: molto più attivo e partecipe. «Le lezioni sono molto coinvolgenti – affermano Samoussa Fofana e Alberto Micaletto della 1a U -. Anche chi non ama studiare, è invogliato a farlo. È divertente e poi si utilizzano le applicazioni, con internet fai ricerche velocemente risparmiando tempo. Sia in classe che a casa si lavora meglio e, se vuoi, puoi contattare i professori per chiedere chiarimenti».

 

L’I-Pad costa parecchio? «Solo all’inizio, perché si risparmia sui 5 anni». Anche la professoressa afferma che c’è un risparmio sui libri di testo (quest’anno calcolato tra i 150 e i 160 euro) e sugli altri materiali scolastici come i vocabolari, molti dei quali si trovano gratis. «L’anno scorso siamo stati monitorati costantemente dall’Ufficio regionale scolastico e l’esperienza, che prevede anche la formazione dei docenti, si è tradotta in un volume, intitolato ‘‘Oltre la carta: in aula con l’I-Pad e gli eBook’’ che dalla prossima settimana sarà scaricabile gratuitamente dal sito del liceo (www.liceolussana.com)».