Bergamo, 6 agosto 2011 - No all'utilizzo di indumenti, tipo il burqa o il niqab, «finalizzati a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo» (la sanzione rientra in quelle previste dalla legge 152 del 1975 contro il terrorismo). Divieto di fermarsi a trattare prestazioni con soggetti che «esercitano la prostituzione su strada» e no a quei comportamenti che «finalizzati ad esercitare la prostituzione, risultino pericolosi per la circolazione stradale in quanto atti a distrarre i conducenti dei veicoli, fermare e rallentare gli stessi» (multa da 75 a 500 euro).

Sono questi i punti salienti del nuovo regolamento di polizia urbana, realizzato dall’assessorato comunale alla Sicurezza, guidato da Cristian Invernizzi (è anche segretario provinciale della Lega Nord), approdato in Giunta per un primo passaggio e che Palazzo Frizzoni vorrebbe approvare dopo la pausa per le ferie di agosto. Si tratta di un documento importante, atteso da 50 anni, considerato che quello attuale è stato modificato dal Consiglio comunale il 17 luglio del 1961.
 

Ma nei 31 articoli del testo, oltre al 4, quello che fa riferimento al burqa, ci sono altri punti che non mancheranno di suscitare polemiche. Come, per esempio, la lettera d dell’articolo 10 che vieta di «prendere il sole in costume da bagno» nei parchi e giardini pubblici (sanzione da 25 a 500 euro). Non solo: il nuovo regolamento vieta anche «senza preventiva autorizzazione, di installare tavoli, panche e altre attrezzature per fare merende o feste, accendere fuochi o installare bracieri».
 

Il giro di vite dell’amministrazione colpisce anche il volantinaggio (possibile solo a persone fisiche; vietato invece lasciare volantini sulle auto in sosta) e l’utilizzo di skate e roller (divieto di circolare mediante tavole e pattini in aree non espressamente indicate).