Mozzo, 27 aprile 2011 - Sono quasi un centinaio, arrivati in ordine sparso a Mozzo e nei comuni vicini di Curno, Treviolo e Ponte San Pietro dopo essere sbarcati a Lampedusa. Si tratta dei profughi tunisini, la maggior parte dei quali ha il permesso di soggiorno temporaneo di 6 mesi, ma la cui presenza sta creando comunque problemi e disagi ai cittadini.

Per questo motivo le amministrazioni comunali di Mozzo, Curno e Treviolo hanno scritto una lettera al prefetto di Bergamo, Camillo Andreana, chiedendo che venga aperto al più presto un centro di ricovero per immigrati, dando così seguito ad una decisione presa al termine della riunione che si è svolta in prefettura il 6 aprile.
 

I tunisini arrivati a Mozzo e negli altri paesi, infatti, non hanno un alloggio e non sono in condizione di mantenersi. Sono dunque costretti a usare i giardini pubblici come bagno e dormono in luoghi di fortuna, come i sottopassi; c’è addirittura chi utilizza come rifugio il cimitero. Senza contare le richieste di aiuto e di denaro ai passanti e agli abitanti.

Tutto questo sta naturalmente creando disagi e reazioni negative nella popolazione locale: la situazione, pur non essendo ancora tesa, è comunque preoccupante ed ha già richiesto l’intervento dei carabinieri. E secondo i sindaci va al più presto risolta, affrettando l’iter di apertura dei centri di ricovero .