Trescore Balneario, 25 marzo 2011 - Assolto con la formula piena da tutte le imputazioni. Si è concluso in questo modo il processo d'appello contro Gian Maria Rossetti, 35 anni, di Parma, dal marzo 2009 comandante della polizia locale di Trescore Balneario, condannato il 25 maggio scorso in primo grado a 2 anni di reclusione (pena sospesa) per peculato, falso e minacce a pubblico ufficiale.

Secondo l'accusa, l'ufficiale si era appropriato di parte della merce contraffatta sequestrata il 20 marzo 2009 a un venditore ambulante senegalese (un paio di scarpe con falsa griffe "Hogan" ), aveva redatto un falso verbale di sequestro e aveva minacciato una vigilessa che, sempre stando alle contestazioni, si era rifiutata di approfittare della mercanzia sotto sequestro. Era stato invece assolto dall'imputazione di aver fatto sparire sei cd musicali e otto dvd.
 

La sentenza di assoluzione è stata pronunciata dalla prima sezione penale della Corte d'appello di Brescia che ha accolto la richiesta del legale di Rossetti, l'avvocato Valeriano Coltro, del Foro di Brescia (in primo grado il comandante della polizia locale era stato invece difeso da Mauro Angarano di Bergamo).
 

Secondo l'accusa originaria (smontata dai giudici bresciani), le scarpe erano state trovate durante una perquisizione nella casa parmigiana dell'ufficiale. Ma Rossetti ha sempre sostenuto che erano della suocera. In merito all'offerta rivolta alla vigilessa, il comandante aveva spiegato che il suo "non era un invito ad appropriarsi di merce sequestrata.

"Siccome l'agente lamentava dolori per via delle scarpe di ordinanza, le avevo chiesto di provare un paio di quelle sequestrate. Se ti vanno bene proveremo a fare istanza alla magistratura per vedere se sia possibile che, anzichè alla distruzione, siano destinate al nostro comando".
 

Rossetti aveva inoltre rivelato che la denuncia, presentata dalla vigilessa e da un altro agente, era frutto di un complotto ai suoi danni. "Già dal secondo giorno del mio insediamento - si era difeso Rossetti - si è creato astio nei miei confronti, soprattutto dopo che ho istituito i turni serali e quelli festivi che a qualcuno non andavano giù.

Non solo: il sequestro è stato effettuato fra il 20 e il 21 marzo, ma la denuncia contro di me è stata presentata solo il 6 maggio. Se io sono un pubblico ufficiale e vedo che un collega compie un reato, lo denuncio subito, no? Invece qui si è aspettato più di un mese e la denuncia è stata sporta dopo che avevo fatto oggetto di un richiamo uno dei due agenti che poi mi hanno accusato".