Bergamo, 14 marzo 2011 - Dal risparmio energetico alle soluzioni contro i rischi idrogeologici e sismici, dal fabbisogno di aule e palestre agli interventi per il superamento delle barriere architettoniche. Sono alcuni degli argomenti dell’indagine sulla sicurezza degli edifici scolastici della Bergamasca, commissionata da Fillea-Cgil e da Flc-Cgil, e curata dalla ricercatrice Cristina Franchi, che è stata presentata nel corso di una conferenza stampa da Orazio Amboni, responsabile dell’ufficio studi Cgil, Angelo Chiari, segretario generale provinciale della Fillea-Cgil e Tobia Sertori, segretario generale provinciale della Flc-Cgil.

Undici le scuole coinvolte: il liceo artistico statale “Manzù”, l’istituto “Pesenti”, il liceo scientifico “Mascheroni”, l’istituto tecnico commerciale “Vittorio Emanuele”, l’istituto professionale per i Servizi commerciali “Caterina Caniana”, e la scuola secondaria “Gabriele Camozzi” di Bergamo; e le scuole primarie “Edmondo De Amicis” (Trescore Balneario); “Falcone e Borsellino” (Lovere); “Francesca Gervasoni” (Valnegra); “Andrea Fantoni” (Castione della Presolana); “Lorenzo Lotto” (Fontanella).
 

«L’indagine - ha sottolineato Orazio Amboni -, che pur ha riguardato un campionamento limitato di scuole (sono stati intervistati i rappresentanti del servizio protezione e prevenzione e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, ai quali è stato sottoposto un questionario, ndr), dimostra che tutte hanno bisogno di numerosi interventi. Sono molte quelle che presentano diverse carenze, che mettono a rischio la sicurezza dell’edificio e quindi degli alunni e del personale che ci lavora.
 

Quasi tutte le scuole prese in analisi presentano problemi di sovraffollamento delle aule, che possono causare rischi per la sicurezza in caso di evacuazione, ma anche per la salute e per la dignità degli alunni spesso costretti ad ammassarsi come sardine; alcuni istituti, invece, non hanno palestre per l’ora di ginnastica per gli studenti, che devono essere trasferiti dunque in altre edifici.
 

Molte scuole presentano ancora numerose barriere architettoniche, costringendo gli alunni diversamente abili a percorsi faticosi per raggiungere le proprie aule. Tutto ciò è ancora più preoccupante se si tiene conto che 5 su 11 scuole monitorate sono situate in zone a rischio idrogeologico o in zone a leggero rischio sismico».