Viadanica, 19 gennaio 2011 - Nel giugno del 2009, in due episodi distinti, avvenuti entrambi in provincia di Brescia, aveva violentato e rapinato una giovane prostituta romena di 22 anni e qualche giorno dopo aveva costretto un'altra lucciola, anch'essa proveniente dalla Romania, a consegnargli tutto il denaro che aveva con sè e il cellulare (in questo caso la ragazza non era stata violentata).

Per questo un 28enne bergamasco, residente a Viadanica, è stato condannato dal Tribunale di Brescia a 4 anni di reclusione per violenza sessuale, rapina, violenza privata e porto abusivo di arma (le vittime erano state minacciate con un coltello). Il giovane è stato giudicato con l'abbreviato, il rito alternativo che, in caso di condanna, consente di ottenere lo sconto di un terzo sulla pena.
 

I fatti contestati risalgono alla notte tra il 5 e il 6 giugno e a quella tra il 7 e l'8. Il primo episodio si era verificato a Castegnato, dove il 28enne aveva minacciato con un coltello una prostituta 22enne, costringendola ad avere un rapporto sessuale e fuggendo poi con la sua borsetta e il suo telefonino. Qualche giorno dopo era tornato a colpire a Ospitaletto.

Anche in questo caso la vittima era stata una giovane lucciola, che, sempre sotto la minaccia di un coltello, era stata costretta a consegnare i soldi che aveva nel portafoglio e il suo cellulare. I carabinieri si erano mossi dopo la denuncia della seconda prostituta e, in base alle descrizioni, erano arrivati al 28enne di Viadanica, che aveva ammesso le due rapine ma aveva negato la violenza sessuale.