Bergamo, 12 gennaio 2011 - Oltre a quello di Yara Gambirasio, c’è un altro mistero che aleggia nella Bergamasca, anche se qualcuno sembra ormai averlo dimenticato. Si tratta della vicenda che ha per protagonista il sacerdote don Matteo Diletti, condannato a 4 anni (pena confermata in appello) per violenza sessuale su una ragazzina di 13 anni, del quale non si hanno più notizie da tre mesi.

La denuncia arriva dallo scrittore Giuseppe Arnaboldi Riva, autore del sito www.alispezzate.it (dal titolo del suo libro, pubblicato dalla casa editrice Vita Nuova di Verona). “Don Matteo è scomparso da tre mesi - scrive Arnaboldi Riva - e, dopo alcune veloci ricerche, gli inquirenti hanno abbandonato il caso. I media continuano a ricordare in modo incessante, molto sopra le righe, la scomparsa di Yara ma pare vogliano far dimenticare la scomparsa di un prete che ha violentato una bimba della stessa età di Yara.

Perchè? Forse, fra la storia dei due scomparsi non c’è altro nesso che l’età delle due bimbe: l’una scomparsa, l’altra abusata. Mi sono occupato negli ultimi anni - ricorda lo scrittore - anche della vicenda relativa alla persecuzione sofferta dalla piccola Adelaide Roncalli di 7 anni ad opera di influenti ecclesiastici bergamaschi, dal 1944 al 1953. Un altro giallo, questo dura da più di 65 anni, che ha avuto come scenario luoghi molto vicini a Brembate Sopra, nel paese di Bonate Sopra, nella frazione Ghiaie. La storia di Adelaide, credo rappresenti il paradigma per capire le storie di tante altre piccole vittime della violenza operata da ecclusiastici su minori”.