Bergamo, 22 settembre 2010 - Nel corso di 2 operazioni di polizia giudiziaria effettuate in questi giorni, il personale del Corpo Forestale dello Stato ha denunciato tre persone per violazione delle norme ambientali in materia di gestione rifiuti ed in materia di tutela delle acque pubbliche, in due zone diverse nel territorio della Valle Cavallina eseguendo altrettanti sequestri su disposizione della Magistratura.
 

Nel primo caso, in seguito ad indagini del personale del Comando Stazione di Lovere era stato individuato, nel territorio comunale di Endine Gaiano, un terreno in via Campone di proprietà di una ditta che opera nel settore edilizio che, da alcuni anni, scaricava rifiuti speciali (terre e rocce da scavo, macerie edilizie, catrame, materiale ferroso) smaltendoli, per la maggior parte, mediante la formazione di un piazzale sul quale erano stati scaricati altri cumuli di rifiuti provenienti da cantieri edili della zona.

La Forestale ha denunciato il responsabile della ditta per gestione di rifiuti in assenza dei specifiche autorizzazioni e per violazione delle norme urbanistiche in quanto la zona era destinata dallo strumento urbanistico comunale come zona a verde privato vincolato e con divieto di discariche libere di rifiuti di qualsiasi genere.

Dagli accertamenti della Forestale di Lovere la Magistratura ha disposto il sequestro preventivo del terreno della superficie di 1300 metri quadrati e di circa 3000 metri cubi di rifiuti speciali anche per verificare la presenza di eventuali rifiuti pericolosi . Nel secondo caso le indagini del Corpo Forestale dello Stato hanno consentito di ripristinare una situazione illegale per la quale una ditta di Cenate Sopra non aveva rispettato l’ordine di dismissione emesso dalla Provincia riguardante il prelievo di acqua pubblica sotterranea da 2 sorgenti in assenza di specifiche autorizzazioni.

Le sorgenti sono situate sulla sponda destra del Torrente Predina in piena area protetta per la presenza del S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria) denominato “Monte Misma – Val Predina” gestito dal WWF Comitato di Bergamo. Dagli accertamenti eseguiti, la Magistratura ha iscritto nel registro degli indagati due amministratori della ditta che non avevano ottemperato all’ordinanza della Provincia ed ha deciso di disporre il sequestro delle aree intorno alle due sorgenti e la dismissione immediata del prelievo abusivo di acqua mediante interruzione delle tubazioni eseguita dalla Forestale di Curno e Trescore Balneario. Con il ritorno dell’acqua nell’alveo del torrente Predina, il WWF potrà ora dar corso al progetto Life con il contributo dell’Ersaf della Regione Lombardia per la reintroduzione del gambero di acqua dolce.