Bergamo, 28 giugno 2010 - Tutti di corsa per le vie del centro. Nel pieno rispetto dello spirito e delle regole militari che da sempre hanno caratterizzato il corpo dei bersaglieri. E con loro, in prima fila, c’era anche il sindaco, Franco Tentorio. Così come lo Stato con gli alpini che a maggio si sono radunati a Bergamo. La città, vestita ancora a tricolore, ha accolto i fanti piumati con lo stesso entusiasmo tributato alle penne nere di tutta Italia. Accompagnati da sette fanfare e da tre pattuglie ciclistiche, oltre 2mila bersaglieri, giunti per l’occasione anche da fuori provincia, hanno sfilato da piazzale Risorgimento fino al Sentierone.

 

L’occasione del resto era di quelle importanti: i festeggiamenti e il raduno provinciale (da venerdì a ieri) sono stati organizzati per ricordare il 20° anniversario di fondazione a Bergamo della «Fanfara Arturo Scattini», dedicata al generale di Corpo d’Armata. già presidente nazionale dell’Arma, deceduto nel 1970. È stata una giornata speciale per le fanfare di San Donà di Piave, Bedizzola e in particolare per la Scattini che ha ricevuto tantissimi applausi dal pubblico che, approfittando della bella giornata di sole non ha voluto mancare all’appuntamento.

 

Giornata speciale anche per il primo cittadino che ha seguito il corteo senza mostrare i segni della fatica, nonostante il gran caldo. Il corpo dei bersaglieri alla fine ha regalato al sindaco il celebre cappello piumato. Il vicesinsaco, Gianfranco Ceci, non ha voluto abbandonare il suo cappello da alpino indossato anche durante l’adunata nazionale. Il Comune ha quindi deciso di dedicare il parco di via Goethe al ricordo della «Fanfara Bersaglieri Arturo Scattini».