Bergamo, 27 aprile 2010 - Il processo di primo grado si è concluso ieri, ma anche dopo la sentenza dei giudici è rimasta senza un colpevole la morte di Kristel Marcarini, la 19enne di Clusone, promessa dello sci bergamasco, deceduta il 15 aprile del 2008, due giorni dopo aver assunto una pasticca di ecstasy all’interno della discoteca “Fluid” di Orio al Serio (che oggi si chiama “Setai”). Maurizio Piazza, 24 anni, lecchese di Olginate (tuttora agli arresti domiciliari), finito a giudizio con l’accusa di spaccio di droga e di morte in conseguenza di altro reato, è stato infatti condannato a 8 anni di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti, ma assolto dall’accusa di aver provocato la morte della giovane promessa dello sci bergamasca.

 

Per il pubblico Ministero Franco Bettini, che aveva invocato 8 anni di carcere (6 anni e mezzo per i vari spacci e 1 anno e mezzo per la morte di Kristel), era stato lui, la notte fra il 12 e il 13 aprile 2008, a vendere l’ecstasy letale.
Ma il collegio giudicante, composto dai giudici Aurelia Del Gaudio, Paolo Magliacani e Maria Luisa Mazzola, ha deciso diversamente. Sei anni e mezzo sono invece stati inflitti all’amico di Piazza, Antonino Romano, 24 anni, di Calolziocorte, che al processo era anch’egli imputato, ma doveva rispondere solo di alcuni episodi di spaccio, ma non della vendita dell’ecstasy a Kristel (per lui il pm aveva chiesto 4 anni).

 

Non avendo ritenuto Maurizio Piazza colpevole della morte di Kristel Marcarini, i giudici hanno respinto la richiesta dell’avvocato Luigi Villa, parte civile per i familiari della giovane, che voleva dall’imputato un risarcimento di 100 mila euro a testa per la mamma, il papà e la sorella della 19enne. Sarà invece stabilito in sede civile il risarcimento per il “Fluid”, rappresentato dagli avvocati Fulvio Vitali e Marco Pievani, che hanno parlato di “danno materiale” (il locale, infatti, era stato chiuso per diverso tempo) e di “danno d’immagine”, ma non hanno ancora quantificato la cifra, ritenendo il momento indelicato.

 

Per quel che riguarda i difensori degli imputati, l’avvocato Marta Mauri aveva chiesto l’assoluzione per Piazza, in quanto l’identificazione dello stesso come spacciatore di quella sera non era certissima e perchè, sempre quella sera, un’amica di Kristel - che aveva assunto due mezze pastiglie - non si era invece sentita male; Franca Peruzzi, legale di Antonino Romano, aveva chiesto l’assoluzione del suo assistito in quanto non lo riteneva responsabile nemmeno dei precedenti episodi di spaccio. 
 

 

Il dramma di Kristel Marcarini inizia la notte fra il 12 e il 13 aprile del 2008. La ragazza, grande promessa dello sci bergamasco, per una volta decide di concedersi una serata di svago nella ferrea disciplina di atleta che s’è imposta. Con alcune amiche raggiunge la discoteca “Fluid” di Orio al Serio. Qui la diciannovenne assume ecstasy. Consapevolmente, dopo che lei e le amiche l’avrebbero acquistato, secono la ricostruzione più accreditata, anche se non è mai stato diradato il dubbio che a Kristel la droga sia stata somministrata a sua insaputa.

 

Fatto sta che la giovane intorno alle tre di notte comincia ad accusare un malore e chiede alle amiche di essere accompagnata a casa. Le sue condizioni peggiorano la domenica mattina: Kristel accusa svenimenti e viene trasportata all’ospedale di Clusone. Viste le condizioni gravi, i medici dispongono il trasferimento all’ospedale Bolognini di Seriate. In serata la giovane, che sta sempre peggio, viene nuovamente trasferita, stavolta agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove muore il 15 aprile. Gli esami tossicologici stabiliscono che la causa del decesso è dovuta all’ecstasy.