Bergamo, polemica sugli ex assessori: «Si sono tenuti i notebook»

Palazzo Frizzoni, il consigliere comunale Simone Paganoni pubblica la lista di Marco Lamberti

L'ex vicesindaco Ceci e l'ex sindaco Tentorio

L'ex vicesindaco Ceci e l'ex sindaco Tentorio

Bergamo, 18 ottobre 2014 - Polemica sulle dotazioni informatiche concesse in comodato d’uso agli assessori e ai consiglieri di Palazzo Frizzoni che hanno concluso il loro mandato con le amministrative del giugno scorso. Simone Paganoni, consigliere comunale del Patto civico, ha infatti pubblicato l’elenco dei politici bergamaschi che, al termine dell’ultima legislatura, non hanno riconsegnato notebook e tablet.

E i nomi sono eccellenti: vi figurano infatti gli ex componenti della giunta Tentorio, Enrico Facoetti ed Enrica Foppa Pedretti, che hanno trattenuto il loro notebook; Gianfranco Ceci, che è stato vicesindaco ed ora siede sui banchi del consiglio, il quale ha rifiutato il netbook in dotazione ai suoi colleghi per tenersi il notebook. Sul banco degli imputati c’è anche l’ex primo cittadino, Franco Tentorio, il quale, secondo Paganoni, ha sì restituito il suo tablet, ma rotto. Una notazione, quest’ultima, che lo stesso Franco Tentorio, a stretto giro di posta, ha contestato con una nota: «Devo dire che il collega Paganoni — scrve l’ex sindaco — è proprio un furbetto con le parole. Perché non è vero che l’IPad era rotto; semplicemente aveva subito una piccola scheggiatura su uno spigolo. Per il resto era perfettamente funzionante. Non mi sarebbe dispiaciuto – conclude Tentorio – se Simone avesse espresso gradimento per la mia scelta di pagare personalmente gli abbonamenti ai giornali sull’IPad, facendo risparmiare soldi al Comune».

Paganoni, invece, cita un altro esempio virtuoso: quello dell’attuale assessore Stefano Zenoni che continua ad “accontentarsi” del suo vecchio netbook al posto del notebook che gli spetterebbe. «Il netbook — conclude l’esponente del Patto civico — viene concesso in comodato d’uso per il solo periodo in cui si rimane in carica e serve ad evitare la stampa di migliaia di pagine di delibere, ordini del giorno, verbali e convocazioni con un notevole risparmio economico per il Comune e un notevole beneficio per l’ambiente».