Paga la multa grazie a una colletta: la favola di "Pape" è quasi a lieto fine

Il 23 agosto scorso era stato sorpreso a vendere la sua merce nel centro storico di Treviglio ed era stato multato di mille euro. Una cifra enorme per Modou Diagne, 50 anni, il cittadino senegalese conosciuto in città come “Pape”, da vent’anni residente nella capitale della Bassa Bergamasca e disoccupato dal 2012 di Michele Andreucci

Il senegalese Modou Diagne, detto "Pepe" (DePascale)

Il senegalese Modou Diagne, detto "Pepe" (DePascale)

Treviglio (Bergamo), 30 ottobre 2014 - Il 23 agosto scorso era stato sorpreso a vendere la sua merce nel centro storico di Treviglio ed era stato multato di mille euro. Una cifra enorme per Modou Diagne, 50 anni, il cittadino senegalese conosciuto in città come “Pape”, da vent’anni residente nella capitale della Bassa Bergamasca e disoccupato dal 2012. Un uomo conosciuto e apprezzato da molti trevigliesi, che si sono subito mobilitati per aiutarlo, raccogliendo il denaro necessario per pagare la multa. E come in una favola a lieto fine (così rara di questi tempi) la vicenda di Pape si è chiusa positivamente: grazie alla colletta lanciata da una sua amica Elena Ronchi e sostenuta dal Giornale di Treviglio, l’immigrato è riuscito a pagare il debito con il Comune.

«Sono molto commosso per l’aiuto che mi è stato dato – sottolinea l’immigrato – e voglio ringraziare tutti quelli che si sono mossi per me». Le difficoltà per lui erano iniziate nel 2012. «Lavoravo come metalmeccanico in un’azienda di Caravaggio — racconta — poi con la crisi ho perso il posto di lavoro e ho cominciato ad avere serie difficoltà economiche. Ho moglie e quattro figli che vivono in Senegal e tirano avanti grazie ai soldi che mando loro. Così mi sono dovuto arrangiare: ho preso la licenza come ambulante e mi sono messo a commerciare braccialetti e accendini. Ho cercato di risolvere la mia situazione da solo, senza chiedere nulla a nessuno».

Dopo la multa l’immigrato ha anche temuto che se non fosse riuscito a pagare la sanzione non gli sarebbe stato rinnovato il permesso di soggiorno: «Ho fatto richiesta per il rinnovo, ma avevo paura che se non trovavo i soldi per la multa me lo avrebbero revocato. Per me sarebbe stata la fine: rimanere in Italia, infatti, significa avere ancora una speranza di farcela e aiutare la mia famiglia. Ora il mio obiettivo principale — conclude Modou — è quello di trovare una nuova occupazione. Mi va bene qualsiasi cosa, sono disposto a fare tutto, non ho preclusione per nessun lavoro».