Dopo dodici anni l’odissea è finita Pronte le case Aler di via Carnovali

Bergamo, il recupero bloccato da fallimenti e contenziosi. Una storia mitigata almeno da interventi per mitigazione acustica e migliore isolamento termico di Maurizio Nobili

Le residenze ristrutturate sono suddivise in 54 bilocali 24 trilocali e 2 quadrilocali Ogni unità è dotata anche di box e cantina Nei lunghi ritardi sono state inserite migliorie per l’isolamento termico e acustico

Le residenze ristrutturate sono suddivise in 54 bilocali 24 trilocali e 2 quadrilocali Ogni unità è dotata anche di box e cantina Nei lunghi ritardi sono state inserite migliorie per l’isolamento termico e acustico

Bergamo, 27 agosto 2015 - L’attesa si è protratta per dodici anni, otto in più di quelli inizialmente previsti. Adesso, però, i lavori di ristrutturazione dei sei caseggiati di proprietà dell’Aler - l’Agenzia lombarda per l’edilizia residenziale della provincia di Bergamo - situati tra il civico 43 e il 63 di via Carnovali, sono giunti in dirittura d’arrivo.

Perché 90 famiglie (tanti sono gli appartamenti in procinto di tornare disponibili) possano finalmente ricevere le chiavi per accedere agli alloggi manca solo il completamento delle procedure di assegnazione che proseguiranno, fra settembre e ottobre prossimi, di pari passo con gli indispensabili collaudi tecnici. «Ragionevolmente - confermano dalla stessa Aler - tutti i passaggi dovrebbero completarsi entro i primi di novembre».

Intanto, comunque, la lunga empasse che ha tenuto bloccati i cantieri dal 2007 (quando invece l’intervento si sarebbe dovuto concludere) appare definitivamente alle spalle. E per una zona cruciale della città si schiudono le prospettive di una “nuova giovinezza”: «La comunità ha sofferto molto la desertificazione forzata di sei condomini - dice chi vive nella zona -. Il tessuto sociale ne ha risentito. Dodici anni non sono un battito di ciglia. Molti residenti storici se ne sono andati. Ci vorrà tempo per guarire le ferite che si sono accumulate. Ma adesso è importante essere arrivati a un passo dal traguardo».

Il lungo lasso di tempo che separa l’attuale fine dei cantieri dall’inizio, nel 2003 appunto, quando gli inquilini furono sollecitati a lasciare gli alloggi per permetterne la completa e totale ristrutturazione, è un affastellato di fallimenti delle imprese vincitrici degli appalti, abbandoni e contratti rescissi. La solita storia all’italiana, mitigata, ultimamente, solo dalla scelta di operare per apportare ulteriori migliorie agli edifici, a cominciare da un maggiore isolamento termico e acustico con conseguente risparmio energetico.

Case popolari sì, insomma, ma almeno hi-tech. Alla loro assegnazione procederà direttamente Palazzo Frizzoni: a disposizione ci sono 54 bilocali, 24 trilocali e 2 quadrilocali. Ogni appartamento è dotato anche di un box e di una cantina. Complessivamente, stando ai calcoli (necessariamente approssimativi) dell’Aler, i nuovi appartamenti di via Carnovali dovrebbero accogliere circa 200 persone.