A rischio il posto di 35 lavoratori alla casa di riposo di via Gleno

Il segretario generale della Fisascat Cisl: "Faremo di tutto per evitare che il Gleno e i propri ospiti perdano di colpo tutta questa professionalità. La salvaguardia di questi lavoratori non è purtroppo un obbligo di legge, ma riteniamo sia un obbligo morale" di Alessandro Borelli

I sindacati temono anche ripercussioni sui pazienti per la perdita improvvisa del pesonale

I sindacati temono anche ripercussioni sui pazienti per la perdita improvvisa del pesonale

Bergamo, 29 maggio 2015 - Sono 35 i lavoratori (28 dipendenti della Cooperativa sociale Monterosso e 7 infermieri liberi professionisti) che, in assenza di ripensamenti, dal 30 giugno perderanno il posto di lavoro alla casa di riposo di via Gleno, a Bergamo, dopo che la Fondazione Carisma, che ha la proprietà dell’istituto, ha deciso di recedere dal contratto e affidare al proprio personale i servizi degli ausiliari dell’assistenza (i cosiddetti Asa). Un fulmine a ciel sereno, secondo la Fisascat Cisl di Bergamo, visto che, in passato, il rinnovo non aveva mai causato problemi anche per la professionalità dimostrata dagli addetti: «Ci troviamo a gestire una situazione drammatica - dice Giovanna Bettoni, del sindacato orobico -. Ci sono carichi familiari gravosi, persone che da vent’anni si affidano a questo stipendio; donne sole con figli a carico; mogli con mariti inabili. Insomma, è una questione di dignità delle persone. È vero che non c’è obbligo a riassumere il personale della cooperativa - aggiunge la rappresentante sindacale - , è un problema di regole che mancano nel mondo degli appalti, ma la Fondazione Carisma ha rinnovato senza mai discutere un appalto, riconoscendo di fatto la qualità del servizio erogato. C’è poi da tener conto del rapporto che si è instaurato con i pazienti , che da un giorno all’altro troveranno facce sconosciute. Sono in molti casi persone fragili, indifese, che si erano affezionate a questi lavoratori».

Aggiunge il segretario generale della Fisascat Cisl, Alberto Citerio: «Faremo di tutto per evitare che il Gleno e i propri ospiti perdano di colpo tutta questa professionalità. La salvaguardia di questi lavoratori non è purtroppo un obbligo di legge, ma riteniamo sia un obbligo morale». «La strategia della Rsa ci sembra chiara - rimarcano Roberto Rossi, Fiorenza Mologni e Leopoldo Chiummo della Fp-Cgil -: lasciare a casa i vecchi lavoratori, visto che quelli nuovi, grazie alla legge di Stabilità, fanno risparmiare». Dopo due incontri con la Fondazione e con la cooperativa e due assembleecon i lavoratori, le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro con i referenti di Carisma, ipotizzando già iniziative di mobilitazione.