Bergamo, il sindaco Gori cambia i cartelli in dialetto con la scritta "Berghem"

A ogni cambio di amministrazione comunale i cartelli in dialetto che avvisano chi arriva a Bergamo che sta entrando a 'Berghem' subiscono modifiche. Giorgio Gori, sindaco di Bergamo da sette mesi, ha deciso di limitarsi a un restyling

Scritta "Berghem" (De Pascale)

Scritta "Berghem" (De Pascale)

Bergamo, 21 novembre 2014 - Li hanno messi, poi li hanno toltiquindi li hanno rimessi e infine li hanno ridotti: a ogni cambio di amministrazione comunale i cartelli in dialetto che avvisano chi arriva a Bergamo che sta entrando a 'Berghemsubiscono modifiche. Con relative polemiche. Erano stati messi per la prima volta una quindicina d'anni fa dalla maggioranza di centrodestra con componente leghista, erano poi stati tolti da quella successiva di centrosinistra di Roberto Bruni che aveva aggiunto un ritratto di Garibaldi e la scritta 'Città dei Mille' per essere rimessi quando il centrodestra si era ripreso il Comune.

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo da sette mesi, ha deciso di limitarsi a un restyling. I nuovi cartelli saranno diversi: la scritta in bergamasco ci sarà ancora ma sarà molto più piccola, la dicitura 'Citta' dei Mille' resterà ma sparirà il ritratto di Garibaldi. L'intervento ha suscitato qualche polemica in città. "Alla Lega voglio dire una cosa - ha commentato Gori - il dialetto non è  di vostra proprietà"