Cardinale Capovilla morto, giallo sull'eredità. Contesa sui preziosi archivi

A chi andrà l’archivio di Loris Capovilla, l’uomo che per un decennio memorabile è stato il segretario particolare di San Giovanni XXIII? di GABRIELE MORONI

Il monsignore Loris Capovilla

Il monsignore Loris Capovilla

Bergamo, 1 giugno 2016 - Esiste un secondo testamento del cardinale Loris Francesco Capovilla, oltre a quello con le disposizioni per il funerale rese pubbliche da Ivan Bastoni, per anni segretario, autista, accompagnatore, braccio destro del prelato? A chi andrà l’archivio dell’uomo che per un decennio memorabile è stato il segretario particolare di San Giovanni XXIII, carte e fotografie conservate a Ca’ Maitino, il buen retiro del cardinale a Sotto il Monte?  Sulla seconda domanda nessuna dichiarazione dalla Fondazione Papa Giovanni XXIII. Il silenzio o la negazione da parte di altri possibili interessati, farebbe escludere dal novero dei possibili destinatari il nipote di Capovilla Gianfranco Vecchiato, i pronipoti del papa bergamasco, Emanuele e Marco Roncalli, giornalisti e biografi del pontefice. Il prezioso archivio andrà allora proprio a Ivan Bastoni? L’uomo che è stato vicino a Capovilla per sedici anni e tre mesi, oltre a essere un punto riferimento per quanti (giornalisti compresi) cercavano un contatto con il cardinale, non si sbilancia in dichiarazioni, anzi, non parla affatto e oppone un cortese ma inviolabile “no comment”. Ma sono in molti a fare notare i suoi rapporti di contiguità, con il tempo sempre più stretta, con Capovilla, al punto da esserne il depositario delle volontà per le esequie. A questo si aggiunge una notazione particolare. Capovilla era solito raccogliere in un pieghevole per Natale e Pasqua immagini inedite, appunti, testimonianze, riflessioni sulla figura del “suo” papa. Un modo anche questo per assolvere alla missione che si era assegnato di tenerne sempre viva la memoria. L’indicazione per le fotografie era “Fondo Capovilla”. Da tre anni è apparsa la scritta “Fondo Bastoni”. Come se fosse avvenuto un passaggio di archivio o quantomeno una sua condivisione fra Capovilla e il suo segretario. Tutto questo formalizzato in un testamento? Esiste davvero? Da un ambiente molto vicino scaturisce una risposta che è insieme sibillina e chiarificatrice: «Le volontà di monsignore usciranno». Da osservare che nel 2000 Capovilla donò alla Fondazione Papa Giovanni oltre 10mila fra carte e documenti giovannei e duemila volumi, in parte su Roncalli, in parte su argomenti vari. Quindi quello conservato a Ca’ Maitino è l’archivio privato del cardinale. Più di uno studioso ritiene che Capovilla condividesse con Giovanni XXII l’abitudine di tenere dei diari. Se così fosse, il loro valore storico sarebbe inestimabile. Sulla questione interviene Emanuele Roncalli: «Mi chiamo fuori da questa vicenda. Non ho alcun titolo né aspiro in alcun modo all’eredità o a qualsiasi parte di eredità di monsignor Capovilla, del quale conservo magnifici ricordi, avendolo conosciuto fin dalla età di sette anni».