Folla per l’omaggio a Capovilla

Tantissimi fedeli, provenienti non solo dalla Bergamasca, ma da tutta la Lombardia, per tutta la giornata di ieri hanno reso l’ultimo saluto all’ex segretario particolare di Papa Giovanni XXIII di MICHELE ANDREUCCI

La camera ardente del cardinale Capovilla

La camera ardente del cardinale Capovilla

Sotto il Monte, 28 maggio 2016 - La bara, un semplicissimo feretro di pino chiaro, si trova nella sala delle accoglienze di Cà Maitino, sotto un quadro che raffigura un Papa Giovanni benedicente. A fianco è seduto Beltramino Roncalli, nipote del pontefice santo. «Conoscevo il cardinale Loris Capovilla dai primi anni ‘50, la nostra amicizia era nata a Venezia. Poi siamo rimasti amici per tutta la vita, era una persona eccezionale, di grande cuore».

Tantissimi fedeli, provenienti non solo dalla Bergamasca, ma da tutta la Lombardia, per tutta la giornata di ieri hanno reso l’ultimo saluto all’ex segretario particolare di Papa Giovanni XXIII, spentosi giovedì pomeriggio all’istituto Palazzolo di Bergamo, dove era ricoverato dall’8 aprile a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Capovilla è vestito con l’abito cardinalizio rosso, il copricapo, la casula, è appoggiata sulla bara («Voglio un feretro da poveri», aveva detto nelle scorse settimane preparandosi alla morte), ha al collo un crocifisso, argento e legno d’ulivo, realizzato negli ultimi giorni dall’amico e scultore Giancarlo Frison. Le suore Anna, Pinangela e Marilisa di Cà Maitino, compagne della vita ritirata sul colle di Sotto il Monte, lo vegliano con grande commozione. L’andirivieni della gente è composto e silenzioso, i toni delle voci sono bassi. «Ci ha lasciato un grande uomo di fede – sottolinea monsignor Claudio Dolcini, parroco di Sotto il Monte –, che ha servito fino all’ultimo il nostro Papa Giovanni. Sino a poco tempo fa tutti i giorni celebravo messa con lui nella piccola chiesa di Cà Maitino».

A rendere omaggio al cardinale Capovilla è arrivato anche il sindaco di Sotto il Monte, Grazia Dadda. «Non è facile trovare le parole in un momento come questo – dice il primo cittadino –. In questi 15 anni in cui ho avuto l’onore di conoscerlo, sia nel mio ruolo istituzionale sia da semplice cittadina, posso affermare che nei nostri incontri ho potuto constatare il suo essere fedele servitore di Gesù». «Adesso che purtroppo non c’è più – sussurra con commozione un fedele arrivato da Ponte San Pietro –, tocca a noi bergamaschi mantenere intatto il suo patrimonio di idee e valori che ci ha lasciato».

«È stato un protagonista del rinnovamento della chiesa – afferma tra le lacrime Giacomo, 70 anni, di Sotto il Monte, mentre in sottofondo suor Anita Moroni e le altre suore poverelle custodi di Cà Maitino recitano le preghiere –. Ha sempre continuato a condividere e testimoniare il pensiero di Papa Giovanni XXIII. Ha anche sempre amato il territorio e la comunità bergamasca». Ieri a Sotto il Monte è arrivato anche il messaggio di Papa Francesco, che ha voluto ricordare “il caro fratello che, durante la sua lunga e generosa esistenza, ha testimoniato con gioia il Vangelo e umilmente servito la Chiesa».

Ieri sera, invece, il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha presieduto una messa di suffragio nella parrocchia di Sotto il Monte. I funerali saranno celebrati lunedì alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Sotto il Monte.La salma verrà poi tumulata, secondo quanto da lui desiderato, presso l’antica abbazia di Fontanella di Sotto il Monte, vicino all’amico Padre David Maria Turoldo.