Ragazzino precipitato dal balcone: la tragedia per una tabellina sbagliata

Mamadou correva via dal padre, indagato per omicidio preterintenzionale, che lo rimproverava ed è inciampato

Il mazzo di fiori comparso ieri all’ingresso del condominio della famiglia di Mamadou

Il mazzo di fiori comparso ieri all’ingresso del condominio della famiglia di Mamadou

Zingonia (Bergamo), 9 ottobre 2015  – E' indagato per omicidio preterintenzionale Badarà Fall, 49 anni, padre di Mamadou Fall, il ragazzino senegalese di dieci anni morto mercoledì sera a Zingonia dopo essere precipitato dal balcone della cucina dell’appartamento dove la famiglia abita, all’ottavo piano di un condominio in via degli Oleandri. Molto probabilmente cercava di fuggire dopo un rimprovero del papà per un errore nei compiti: Mamadou stava facendo le tabelline e alla domanda “Qanto fa 3x8?» aveva risposto 32 invece di 24. Un errore veniale, ma il papà lo aveva ripreso.

A quel punto il bambino si è alzato dalla sedia in salotto, dove c’era anche la sorellina Maty di 6 anni, e si è messo a correre. Prima verso la porta dell’ingresso, poi in cucina, dirigendosi verso il balconcino e superando nello slancio l’inferriata alta solo una ottantina di centimetri. Non si può escludere che mentre correva possa il ragazzino aver inciampato in un gradino che si trova all’inizio del balcone. Di certo, mentre cadeva nel vuoto, Mamadou ha cercato di aggrapparsi alla facciata del palazzo, nel disperato tentativo di trovare un appiglio: lo dimostrano le tracce di calce che il medico legale ha rilevato all’interno delle braccia e delle gambe. Questa, per ora, appare la ricostruzione più verosimile del terribile incidente, sul quale stanno lavorando gli inquirenti. Il padre indagato è un uomo distrutto: "Io gli ho solo detto che lo studio è importante, che deve impegnarsi di più altrimenti gli avrei vietato di giocare. La scuola viene prima del pallone. Solo questo, non c’è stato nessun litigio tra di noi. Io voglio bene ai miei figli, tutto quello che faccio è per loro. Ma adesso siamo qui a piangerlo".

Il fascicolo  aperto a carico del padre dal pm di turno, Gianluigi Dettori, è un atto dovuto, anche per poter effettuare l’autopsia, che verrà effettuata questa mattina all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dalla dottoressa Antonietti di Brescia. L’esame servirà per chiarire se sul corpicino del piccolo sono presenti lesioni. Lo scrupolo del pm è quello di capire se il bambino sia stato colpito, anche se pare una ipotesi lontana. Quella dei Fall è una famiglia unitam senza problemi con la giustizia e numerosa, composta da nove persone: papà, mamma Maguette, 48 anni, finita in ospedale sotto choc dopo aver saputo della morte di Mamadou, e sette figli. Cinque vivono nell’appartamento di Zingonia, nel complesso “Le quattro torri”, abitato nella stragrande maggiorana da stranieri. Altri due figli sono in Senegal.

Il calcio era la grande passione di Mamadou. Quando era a casa spesso indossava la maglia del Barcellona: l’aveva anche mercoledì sera. A scuola - frequentava la quinta elementare all’istituto comprensivo di Verdellino, di largo Cartesio, classi composte al 60% da stranieri - no aveva problemi. In pagella, sequestrata dagli inquirenti, aveva tutti nove e dieci. «Si applicava ed era bravo», conferma il preside Eugenio Mora. Ieri all’arrivo a scuola le due classi quinte sono state riunite per un momento di ricordo e raccogliemento per desiderio delle maestre e degli stessi alunni. Dei bambini, tra cui anche dei vicini di casa di Mamadou, hanno portato dei piccoli giochi e ricordi che sono stati messi sul suo banco. »Ora quello che ci preme - conclude i preside – è riportare a scuola un clima sereno e non sarà facile».

E ieri alle 18,30 i connazionali della famiglia Fall hanno tenuto in Piazza Affari una veglia. La salma del bambino è stata composta nella camera mortuaria del cimitero di Verdellino e la moschea di Zingonia ha avviato una colletta per il trasporto in Senegal.