Sofia comincia un’altra vita a 4 anni: via dal Marocco in braccio alla madre

Mapello festeggia il loro rientro in Italia dopo la fuga forzata con papà di Rocco Sarubbi

CONTESI Tanti i casi di bambini sottratti alle mamme da padri  o ex mariti rabbiosi per la fine di una relazione: vittime innocenti che si ritrovano a fare i conti con i problemi irrisolti degli adulti

CONTESI Tanti i casi di bambini sottratti alle mamme da padri o ex mariti rabbiosi per la fine di una relazione: vittime innocenti che si ritrovano a fare i conti con i problemi irrisolti degli adulti

Mapello (Bergamo), 30 maggio 2015 - E' una di quelle storie che non si vorrebbero mai raccontare, perché si tratta di bambini vittime dell’egoismo e della crudeltà degli adulti. Ma questa volta siamo felici di scriverne, perché di questa terribile vicenda, iniziata nel novembre del 2013, dobbiamo raccontarvi il lieto fineOggi Sofia, bambina di 4 anni, farà finalmente ritorno a casa, a Mapello, paese dell’Isola Bergamasca, assieme a sua madre a cui era stata sottratta con l’inganno dall’ex compagno Adil, un cittadino marocchino che l’aveva portata a Fez (Marocco), dove vivono i suoi parenti. L’uomo il 27 maggio è stato arrestato dalle autorità del Marocco: non per sequestro di persona, come aveva chiesto il pm della procura di Bergamo, Gianluigi Dettori, ma per non aver ottemperato alle richieste del giudice marocchino che gli aveva ordinato di restituire la figlia alla mamma.

E ieri mattina, Adil, 44 anni, con precedenti per spaccio (per questo motivo è stato anche agli arresti domiciliari a Mapello) era già libero. Ma nelle stesse ora Sofia e la mamma, una parrucchiera bergamasca di 34 anni, di Mapello, accompagnate dall’avvocato Maria Chiara Zanconi, dello studio legale “Penalisti associati Zanconi e Zingari” di Milano, erano nella sede del Consolato generale d’Italia a Casablanca, in attesa di sapere a che ora avrebbero potuto imbarcarsi per raggiungere l’Italia. Questo è il primo caso di applicazione della Convenzione dell’Aja del 25 maggio 1980. Tutta la storia parte nel novembre del 2013.

La mamma di Sofia ha chiuso la relazione con il papà della piccola. La rottura del loro rapporto è dovuta ai continui litigi (lei, che un lavoro ce l’ha con tanto di negozio, accusava lui di non far nulla tutto il giorno). Nonostante la fine della convivenza, la donna ha sempre permesso al papà di vedere la figlia. E un pomeriggio di novembre Adil telefona alla ex chiedendole di poter stare un po’ con Sofia. Ma è una trappola. La donna acconsente, ma da quel momento la non vedrà più la figlia per oltre un anno e mezzo. Disperata si rivolge al tribunale e il pm Dettori avvia l’inchiesta a carico del marocchino, che viene messo sotto intercettazione. Le accuse nei suoi confronti sono di sottrazione e trattenimento di minore all’estero e sequestro di persona. Il 25 novembre viene emanato anche un mandato di arresto internazionale e viene coinvolta l’Interpol. Dalle intercettazione telefoniche gli investigatori seguono gli spostamenti dell’uomo, la cui intenzione è quella di rientrare in Marocco. Ed è li che l’uomo viene arrestato dalle autorità locali il 27 maggio. Dopo il processo è tornato libero; per Sofia però da oggi comincia un’altra vita. Con sua madre. A Mapello è tutto pronto per festeggiare il loro rientro.