Media e bassa Valle Seriana, Comuni uniti per lottare contro il gioco d’azzardo

Ordinanza congiunta di 18 amministrazioni per limitare l’apertura delle sale slot, otto il numero massimo di ore al giorno di Michele Andreucci

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Albino, 19 aprile 2015 - I Comuni della media-bassa Valle Seriana dichiarano guerra al gioco d’azzardo, diventato una vera e propria emergenza, con la provincia di Bergamo al terzo posto in Lombardia per importo giocato pro capite. I sindaci dei 18 paesi che fanno parte dell’Ambito della media e bassa valle, su proposta del delegato all’assemblea dei primi cittadini del Comune di Albino, Daniele Esposito, a seguito di un’attenta analisi del fenomeno del gioco d’azzardo patologico e della crescente presenza di sale slot e slot-machine all’interno del territorio, hanno emanato in modo congiunto un’ordinanza limitativa dell’apertura delle sale slot e del funzionamento delle slot-machine, che sarà operativa a partire da maggio.

In base al documento, le macchinette resteranno in funzione al massimo 8 ore: dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23 di tutti i giorni, festivi compresi, cioè negli orari in cui solitamente i ragazzi non frequentano bar, ricevitorie del Lotto, agenzie di scommesse, sale Bingo. Uno degli obiettivi dell’ordinanza, infatti, è quello di tutelare i più giovani, sempre più attratti dal pericoloso fenomeno.

I numeri sul gioco d’azzardo nella Bergamasca, d’altronde, parlano chiaro. L’Asl locale stima la presenza sul territorio provinciale di 434.073 giocatori d’azzardo, in età compresa fra i 18 e i 74 anni, di cui fra i 14.065 e i 42.083 classificabili come giocatori problematici, e fra i 5.537 e i 24.364 classificabili come giocatori patologici. Sempre l’Asl di Bergamo stima la presenza sul territorio dell’Ambito della Bassa Valle Seriana di 38.777 giocatori d’azzardo, di cui fra i 1.262 e i 3.775 classificabili come giocatori problematici, e fra i 497 e i 2.186 classificabili come giocatori patologici.

«Il gioco d’azzardo patologico è qualificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, a tutti gli effetti, quale dipendenza - scrivono i Comuni - che arriva a dominare la vita dell’individuo a scapito dei valori e degli impegni personali e familiari. Coloro che soffrono di questo disturbo possono mettere i loro posti di lavoro a rischio, indebitarsi in maniera ingente, trovarsi ad infrangere la legge. Con questa iniziativa vogliamo contenere l’impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco d’azzardo lecito sugli individui, sulle famiglie, sulla comunità. In assenza di una legislazione statale forte, solo azioni congiunte tra i primi cittadini di territori vicini possono generare risultati concreti». L’iniziativa della bassa e media valle avrà un impatto su quasi 100mila persone.