Atalanta, Gasp sprona i suoi: "Rialziamoci subito"

Squadra con la testa alla trasferta di Liverpool di giovedì sera

Gian Piero Gasperini (Alive)

Gian Piero Gasperini (Alive)

Bergamo, 21 novembre 2017 - «Ora pensiamo solo all’Everton perché se giovedì chiudiamo la qualificazione poi fino a febbraio possiamo concentrarci sul campionato e migliorare la nostra classifica». Gian Piero Gasperini domenica sera, nella pancia di San Siro, mezz’ora dopo la sconfitta contro l’Inter, ha invitato i suoi a non abbattersi «perché abbiamo perso sul campo della seconda in classifica, giocando complessivamente una buona partita». Quindi ha stilato la road map del cammino dell’Atalanta. Prima di tutto la gara di dopodomani al Goodison Park dove basterà un pareggio, contro un Everton già eliminato e con mille problemi tecnici, per conquistare il passaggio del turno con una giornata di anticipo. Addirittura il punto risulterebbe superfluo se i ciprioti dell’Apollon Limassol non dovessero vincere a Lione. Per cui qualificazione quasi scontata. Ma c’è quel quasi in mezzo e Gasperini, comprensibilmente, non vuole abbassare la guardia. Per questo, per tenere tutti sotto pressione, ieri mattina il tecnico di Grugliasco ha subito fatto allenare la squadra a Zingonia, poche ore dopo il rientro da Milano.

Fare risultato a Liverpool e passare il turno è la priorità per un’Atalanta che finora ha anteposto il cammino in Europa, dove mancava da 26 anni, alla Serie A. Finora, appunto. Da venerdì, con la qualificazione acquisita, il campionato per tre mesi diventerebbe l’obiettivo principale. Il sesto posto che qualifica ai gironi di Europa League è lontanissimo per i bergamaschi, staccati di 10 punti dalla Sampdoria. Ma la battaglia per il settimo posto è apertissima: il Milan è distante soli tre punti, anche se davanti alla Dea ci sono pure Chievo, Fiorentina e Torino. «Siamo lì con le altre del gruppo, la classifica è ancora corta e siamo tutti racchiusi in pochi punti», è l’analisi di Gasperini che osserva l’anomalia di un campionato dove «le quattro davanti viaggiano fortissimo e vincono praticamente sempre contro tutte le altre. Ma noi guardiamo alla nostra fascia. Abbiamo solo 16 punti dopo 13 giornate? Inutile fare paragoni con un anno fa (quando la Dea aveva 25 punti), siamo una squadra diversa e anche le avversarie sono cambiate. Vogliamo fare meglio in campionato, ma se dopo 13 partite siamo in questa posizione di classifica significa che meritiamo questa posizione. Ma ripeto, la classifica è corta e mancano ancora tantissime partite. Ora pensiamo all’Everton, poi penseremo alla gara casalinga con il Benevento».