Cristante: "Atalanta, portami all’azzurro"

Il centrocampista fissa gli obiettivi: "Abbiamo le carte per ripeterci. E se faccio bene qui..."

Cristante (Newpress)

Cristante (Newpress)

Bergamo, 9 agosto 2017 - La maglia azzurra? Io penso all’Atalanta. Il Milan? Nessun rimpianto. Parole e pensieri di Bryan Cristante, 22enne centrocampista centrale, friulano di scuola Milan, con cui ha debuttato in serie A 18enne segnando la prima rete proprio contro l’Atalanta. Poi la scelta di emigrare al Benfica per un anno e mezzo, il ritorno nel nostro campionato, per due mezze stagioni di apprendistato a Palermo e Pescara, prima dell’approdo alla Dea a gennaio per sostituire Gagliardini. A Bergamo è “esploso”: 12 presenze e 3 gol.

Cristante, cosa si aspetta da questa annata? Per lei potrebbe essere quella della consacrazione ad alto livello.

«Voglio ricominciare da dove ho finito lo scorso anno. Punto a continuare a crescere, facendo buone prestazioni in ogni singola partita».

Nemmeno la Nazionale? Uno con le sue caratteristiche al ct Ventura potrebbe fare comodo…

«Be’ per la maglia azzurra un pensiero è d’obbligo, ci mancherebbe: è un obiettivo per ogni giocatore. Ma la condizione per arrivare in azzurro è fare buone prestazioni, con continuità, ogni domenica. Solo così ci puoi arrivare. Per cui io penso solo a fare bene con la maglia dell’Atalanta».

Parliamo della Dea. State lavorando come matti a Zingonia, dove siete alla quarta settimana di ritiro dopo le montagne della Val Seriana e quelle austriache.

«È vero: abbiamo lavorato tantissimo in ritiro, ma si tratta di un lavoro importante e utile. Ci attende una stagione lunghissima e dobbiamo mettere adesso la benzina nel serbatoio, perché dopo ci sarà meno tempo per allenarsi».

Da settembre a novembre giocherete 18 partite in tre mesi.

«Non lo viviamo come un problema. Ci stiamo preparando apposta, con una preparazione così dura, proprio per poter reggere questi ritmi in cui giocheremo tanto e avremo meno possibilità di allenarci. Abbiamo una rosa molto ampia, con diverse soluzioni in ogni ruolo, e possiamo reggere tutti i fronti».

A che punto siete?

«Direi a buon punto. Abbiamo potuto lavorare bene, senza infortuni, i nuovi arrivati si sono integrati bene e le amichevoli che abbiamo giocato hanno confermato che ci siamo: stiamo andando bene e siamo pronti per il campionato».

L’Atalanta riparte da un quarto posto da 72 punti. Mica facile ripetersi…

«Sarà difficile bissare la grandissima annata dell’anno scorso, ma abbiamo le carte in regola per fare bene. Non dobbiamo puntare alla Champions, ai primi tre posti, però sappiamo che è nelle nostre corde poter fare un ottimo campionato. E vogliamo superare la fase a girone di Europa League».

Come la vede là in alto? Settimo scudetto alla Juventus?

«Prevedo un campionato equilibrato, uno dei più belli da un po’ di tempo, perché tutte le squadre di vertice si sono rinforzate e vedo molto equilibrio tra le grandi. Per me ci sarà una bella battaglia davanti, sarà un campionato combattuto fino all’ultima partita».

Le milanesi sono da scudetto?

«Di sicuro. Il Milan ha fatto una campagna acquisti incredibile e forse prenderà anche un giocatore davanti. L’Inter aveva già una grandissima rosa e adesso deve solo trovare un’identità di gioco. Le prime cinque hanno una potenza economica che si sente sul mercato, anche a livello di giocatori, ma noi l’anno scorso abbiamo dimostrato che ci può sempre essere una sorpresa e che lavorando bene si può arrivare in alto».

Nel Milan dove è cresciuto e ha debuttato, oggi ci sono tanti giovani: qualche rimpianto?

«No. Nessun rimpianto per il Milan, davvero. Loro hanno fatto le loro scelte, io le mie e va bene così. Io rifarei le mie scelte altre mille volte».