Addio ad Adelaide Roncalli, la veggente di Ghiaie. "Ora la causa di beatificazione"

I funerali di Adelaide Roncalli saranno concelebrati oggi, 27 agosto, alle 15 nella parrocchiale di Ghiaie, dal parroco don Davide Galbiati, dall’ex parroco don Elio Artifoni e da don Ettore Ronzoni di Giuseppe Purcaro

Adelaide tenuta per mano da monsignor Luigi Cortesi

Adelaide tenuta per mano da monsignor Luigi Cortesi

Bonate Sopra, 27 agosto 2014 - «E’ stata una grande figura di donna, che ha saputo vivere con grande dignità questo suo dono che il Cielo le ha dato. Senza mai vendersi al facile business, senza cercare l’adorazione delle folle o atteggiarsi a guida spirituale. Dote rara nel mondo dei veggenti. Per questo merita che sia ricordata». E se diventasse beata? «Perché no? Aprire una causa di beatificazione sarebbe anche un modo per riparare ai torti che ha subito Adelaide Roncalli».

Alberto Lombardoni, 69 anni, autore di testi di lingua francese, è lo studioso che da 15 anni si sta occupando del caso Ghiaie, l’unica persona che conosce a fondo tutti i risvolti di questa intricata vicenda. «Non ho mai conosciuto di persona la veggente, ma mi è sempre stata familiare. La proposta di beatificazione mi trova d’accordo».

L’idea è stata lanciata da Maurizio Gubinelli, giornalista bergamasco, autore di testi teatrali per una compagnia del teatro parrocchiale Alle Grazie (che sta lavorando al copione teatrale di una pièce su Ghiaie): «Alla chiesetta di Lourdes a Ghiaie arrivano in continuazione tantissime persone in preghiera. Nell’intimo dei cuori Adelaide è già beata per il tanto bene che ha lasciato a tutti. Tanti sono gli episodi che fanno riflettere su questa bambina e donna d’animo buono e caritatevole. Propongo una commissione composta da religiosi e laici per la beatificazione di Adelaide Roncalli».

Non si sbilancia don Elio Artifoni, che per 13 anni fu parroco a Ghiaie (dal 1987 al 2000), ora prevosto di Prezzate e che ha sempre sostenuto, tra i pochissimi sacerdoti diocesani, le apparizioni del 1944, in tempi non sospetti. «Lasciamo fare alla Chiesa — dice — intanto ricordiamo con affetto questa donna che ha speso tutta una vita per testimoniare questa storia prodigiosa. Nel momento della morte avrà rivisto Maria che il 31 maggio del 1944 le promise che l’avrebbe portata con sé al termine della sua vita terrena».

E poi lancia una proposta: «Occorre ricordare quei giorni meravigliosi di 70 anni fa che misero Bergamo al centro del mondo. Nel 1994 organizzai una mostra fotografica nel 50 delle apparizioni, ma oggi occorre che si crei un vero e proprio museo». Anche perché i testimoni oculari ormai stanno scomparendo. Una delle poche ultime è Antonietta Chiesa, 86 anni, moglie di un cugino della veggente, che vive nella casa che fu della famiglia Roncalli. «In casa custodisco ancora il quadretto di Maria da cui partì tutta la storia: fu infatti per onorare di fiori questa effigie mariana, che la piccola Adelaide, di 7 anni, fu mandata dalla cugina Annunciata a raccogliere fiori di sambuco. E presso la siepe, il 13 maggio, la bambina ebbe la prima visione».

I funerali di Adelaide Roncalli saranno concelebrati oggi alle 15 nella parrocchiale di Ghiaie, dal parroco don Davide Galbiati, dall’ex parroco don Elio Artifoni e da don Ettore Ronzoni.