Allarme dal sito: cresce la povertà. "In difficoltà 14 famiglie su cento"

Il rapporto del Banco Alimentare: in Italia sempre più malnutriti di Cosimo Firenzani

Banco alimentare

Banco alimentare

Milano, 1 luglio 2015 - Un milione e 300mila minorenni non si possono permettere un pasto regolare. Mentre la percentuale di famiglie che non mangiano cibo proteico almeno una volta ogni due giorni è passata dal 6 per cento del 2007 al 14 per cento. E il 65 per cento degli enti caritativi ha dichiarato che il numero dei propri assistiti è aumentato negli ultimi 7 anni. La fotografia della povertà alimentare in Italia la scatta il Banco Alimentare, con l’indagine «Food poverty Food bank. Aiuti alimentari e inclusione sociale» di Giancarlo Rovati, docente ordinario di sociologia all’Università Cattolica di Milano e Luca Pesenti, ricercatore di sociologia alla Cattolica.

Secondo la ricerca, svolta grazie ai colloqui di 300 lavoratori della società Pwc con gli operatori di 160 enti no profit in tutta Italia con il contributo di Fondazione Deutsche Italia, la principale causa di povertà nel 2014 è stata la perdita del lavoro. «Non stiamo parlando di fame ma di dieta inadeguata sia come varietà che come quantità – spiega Giancarlo Rovati - Ci troviamo di fronte a una vera e propria epidemia che colpisce soprattutto i minori. E il recupero delle eccedenze alimentari non basta a garantire un’alimentazione adeguata. Per fortuna il numero di strutture di aiuto è aumentato da 15mila a 17mila».

Numeri che sono stati presentati a Expo, a Cascina Triulza, il padiglione della società civile che tra le varie funzioni ha anche quella di base logistica per il recupero delle eccedenze alimentari dei padiglioni. I volontari del Banco Alimentare entrano sul sito di Expo di notte con i loro furgoni accreditati dagli organizzatori per prendere il cibo non venduto ma sempre commestibile. In quasi due mesi hanno recuperato 5mila kg di pane, pasta, passata di pomodoro, frutta, verdura, salumi e piatti pronti per poi consegnarli ad alcune delle 250 strutture caritative di Milano convenzionate con il Banco Alimentare. Adesso sono arrivati anche una bicicletta per il trasporto dei sacchi di cibo e un container refrigerato, donato dalla Fondazione Carrefour: «Lo utilizzeremo per stoccare gli alimenti e questo ci permetterà di incrementare la raccolta», spiega Andrea Giussani, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus.

Nella lotta allo spreco il Banco Alimentare collabora con 9mila strutture caritative: «Stiamo lavorando con la grande distribuzione e l’industria per aumentare il recupero delle eccedenze – afferma il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina - il nostro obiettivo è portare nel 2016 a 1 milione di tonnellate il cibo salvato e donato a chi ne ha bisogno. Per raggiungerlo vogliamo attuare il piano «SprecoZero», rendendo per le aziende più semplice donare che distruggere gli alimenti, con un salto di qualità anche culturale su questo fronte».