Montebello della Battaglia, (Pavia), 31 gennaio 2014 - Il “Grande fratello” entra in gabbia. Non per spettacolo o per spiare, ma con altre funzioni. Funzioni essenziali in ambito di cure veterinarie, estendibili per altri usi, efficaci per garantire il benessere degli animali. Lo strumento si chiama “pet recovery cam” e l’inventore, Fabio Cortili, 43 anni, ingegnere con specializzazione nelle telecomunicazioni, precisa che questa «è la soluzione perché è un sistema integrato, che nasce dall’utilizzo di strumentazioni già esistenti, per controllare lo stato dell’animale ricoverato in stato di degenza». Anche a duemila chilometri di distanza.

Destinato a rivoluzionare tempi e metodi nell’operatività di cliniche e specialisti veterinari, perché questa innovativa videocamera è dotata di audio bidirezionale e di una piccola torcia ed è controllabile da qualsiasi dispositivo collegato a Internet: computer, tablet o telefono. «Una batteria incorporata rende la “pet recovery cam” totalmente senza fili e autonoma per 12 ore — spiega l’ideatore —: lo strumento, grazie alla staffa di supporto universale realizzata in acciaio chirurgico lavabile, può essere installato su qualsiasi tipo di gabbia». Il tutto costa 350 euro e una nota azienda del settore operante in Lombardia si occupa della commercializzazione anche se, consigli e indicazioni di vario tipo, sono accessibili anche attraverso il sito web vet.econsulting.pro.

«Nonostante la crisi, il mercato della cura degli animali è cresciuto del 30% nel 2013: un dato che mi ha convinto a sviluppare il progetto che sta incontrando grosso successo fra i veterinari e le cliniche del settore», dice Cortili. Ma perché uno dovrebbe spendere tre volte tanto rispetto al costo di una normale videocamera, per poter disporre del controllo a distanza. «Anzitutto, in questo caso la videocamera è collocata dentro alla gabbia dell’animale e non fuori — spiega —. Quando è fuori, l’immagine mette a fuoco l’aspetto più grande, cioè la gabbia stessa e non l’animale. Poi questa “pet recovery cam” ascolta, illumina, inquadra e consente di muovere l’immagine a seconda delle necessità e zoomare sul particolare che più interessa tener sotto controllo. E non solo in clinica.

«È un’applicazione possibile anche in situazioni particolari, da monitorare per ore, in stalla in occasione di parti di bovini o altri animali cosiddetti da reddito». Una soluzione innovativa che rappresenta il primo passo verso nuovi sviluppi, come una vera telemetria dell’animale cioè il controllo - sempre a distanza - della temperatura, movimento e sensore cardiaco. Insomma, restano enormi spazi di sviluppo tecnologico d’avanguardia per il benessere animale. Il brevetto, infatti, da italiano, entro pochi mesi diventerà mondiale.

Nel frattempo l’invenzione nata in un laboratorio tecnologico dell’Oltrepò Pavese incontra riscontri significativi nella platea dei circa 3mila veterinari lombardi, il 10% dei quali dispone di strutture che prevedono la degenza dell’animale dopo interventi complessi. Ma non è solo a uso dei veterinari. «Può essere anche a uso di chi fa pensione, per permettere a chi lascia l’animale di controllare le condizioni del suo fedele amico attraverso un’ immagine nitida e dinamica», sottolinea Cortili. Il tutto direttamente sull’I- Pad, fra una e-mail e l’altra, un messaggio di lavoro o un twitter.