Milano, 15 giugno, 2013 - La convivenza con gli animali da compagnia si fa piu' semplice: per legge (la 220/2012), dal 18 giugno, nei regolamenti di condominio non potranno essere inserite, ne' ritenute piu' valide, disposizioni volte a limitare la liberta', valore peraltro costituzionalmente protetto, di vivere con un animale familiare.

Ecco le principali novita' della riforma illustrate dalla Lav nel corso di una conferenza stampa. La norma si applica a cani e gatti e a tutti gli animali domestici come conigli, galline, etc. nel rispetto della normativa vigente e va a incidere sui regolamenti esistenti di natura contrattuale e assembleare facendo cadere tutte le limitazioni o divieti al possesso di animali domestici.

La nuova legge, di fatto, autorizza l'uso delle parti condominiali comuni, sono sanzionabili, pero', le condotte che provocano il deterioramento, la distruzione, o che deturpano o imbrattano cose mobili o immobili altrui. E', quindi, importante educare l'animale ad avere una condotta rispettosa degli spazi comuni e seguire nei rapporti con i condomini le regole della civile convivenza.

Non e' possibile catturare e allontanare le colonie feline dalle aree condominiali, a meno che non si tratti
di interventi sanitari o di soccorso motivati, la legge 281/91, infatti, prevede per le colonie feline il diritto alla territorialita' e vieta qualsiasi forma di maltrattamento nei loro confronti.
Infine, nel contratto d'affitto (atto di natura privata), purtroppo, il locatario puo' inserire una clausola di divieto che una volta sottoscritto il contratto e' vincolante.

La portata della riforma che permettera' la migliore convivenza con gli animali nei condomini e' rilevante se pensiamo che la meta' delle famiglie italiane, il 55,3%, ha in casa uno o piu' animali domestici, un dato in netta crescita rispetto al 2012 quando la percentuale si attestava al 41,7% come rileva la Lav. L'animale piu' diffuso nelle case degli italiani, secondo un'indagine Eurispes, e' il cane, presente nelle dimore del 55,6% degli italiani, seguito dal gatto (49,7%), dai pesci (9,7%), dai volatili (9%), dalle tartarughe (7,9%), dai conigli (5,3%), dai criceti (4,6%), dai rettili (1,1%), fino ad arrivare agli animali esotici (0,8%).