Milano, 25 aprile 2013 - Si chiama Pippo ed è un piccolo meticcio tipo jack-russel di neanche un anno, col pelo bianco a macchie nere. E’ al canile sanitario, non sa che oltre 600 milanesi si stanno mobilitando per chiedere a Comune e Asl di «non restituirlo al suo aguzzino». L’aguzzino, secondo i volontari di alcune onlus, è un rom che gravita nella zona di piazza Wagner. «Teneva la bestiola legata a una catena doppia e la percuoteva con una stampella. Se ne serviva per fare accattonaggio, senza darle né da mangiare e né da bere», raccontano mostrando foto scattate in due giorni di appostamenti. Hanno chiesto l’intervento della polizia di Stato, dei vigili e dell’Asl. E ora il cagnolino, che non aveva microchip né era mai stato vaccinato, è sotto sequestro sanitario.


«Quella persona orribile potrebbe riprendersi il cane perché non è scattato il sequestro penale», spiegano i volontari. E su Facebook è nata una pagina ad hoc: «Salviamo Pippo. Tutti insieme dai!!! Basta una mail». Finora hanno aderito 634 persone. I volontari sono entrati in azione l’11 aprile, dopo la segnalazione di una mamma. Messo alle strette, lo zingaro avrebbe mostrato documenti sanitari che non corrispondevano al cane (perché riferiti a una femmina) e cercato di fuggire in metrò. A quel punto sono intervenuti polizia di Stato, vigili e Asl. E Pippo è stato trasportato al canile e sottoposto a sequestro sanitario. Il 17 aprile è stata sporta denuncia per maltrattamenti al comando dei carabinieri di via Moscova. Adesso?


«La bestiola ha bisogno di qualcuno che possa volergli bene e curarlo. Il presunto proprietario non può dimostrare che sia suo e soprattutto lo maltrattava. Quella persona non merita di tenere animali», sbottano i volontari.

Altra doccia fredda: il nomade è stato visto nel quartiere con un cane. «Rifaremo gli appostamenti, interverremo per togliergli anche questo, finché non si stancherà», concludono. Intanto, Pippo è un simbolo delle bestiole maltrattate per l’accattonaggio: al Comune e all’Asl stanno arrivando centinaia di mail per salvarlo. «Il regolamento comunale – dice Valerio Pocar, garante degli animali – parla chiaro: non si può elemosinare con un animale per suscitare pietà . Auspico che Pippo rimanga al canile in attesa di adozione, lo auspico perché non ho titolo per sequestrare la bestiola».


Claudio Maria Rossi, direttore del Servizio sanità animale dell’Asl, spiega come stanno le cose: «Il cane ci è stato affidato dalla polizia locale. Alla magistratura non è giunta notizia di reato, dunque l’animale non è sotto sequestro giudiziario ma solo sotto sequestro sanitario, al canile. Qui è stato microchippato e sottoposto a vaccinazione antirabbica. E’ vero che a richiesta di colui che ci è stato indicato come proprietario (il rom, ndr) potrà essere restituito, ma è altrettanto vero che per altri tre mesi il cane dovrà essere protetto e sottoporsi a visite periodiche. E questa persona non ha i requisiti per tenere con sé il cane, non avendo fissa dimora e non potendo garantire di ottemperare a obblighi e prescrizioni. Senza contare che dovrebbe pagare tutte le spese sanitarie sostenute dall’Asl. Con ogni probabilità, non si presenterà nessuno a ritirare l’animale». E’ quello che sperano i volontari. Il desiderio è poter dare Pippo in adozione.


di Marianna Vazzana