Domaso, 9 aprile 2013 - Il caso dell’abbattimento dei daini, sollevato dal nostro quotidiano lo scorso 28 marzo, ha scatenato le reazioni degli ambientalisti. Numerosissime segnalazioni, lettere ed e-mail sono pervenute alla redazione de “Il Giorno” per dire no allo sterminio di massa dei daini, deciso dalla Provincia di Como per eliminare una specie alloctona di ungulati, che ha conosciuto un sensibile incremento negli ultimi anni in Alto Lario, fenomeno molto probabilmente legato alla proliferazione di alcuni esemplari di daino. «Eradicare», questo il termine che compare nella delibera della Provincia, firmata dal commissario Leo Carioni che autorizza gli agenti del corpo di Polizia provinciale, nonché individuate categorie di cacciatori all’utilizzo del fucile per procedere all’abbattimento dei daini secondo un programma che mira a non lasciare in vita alcun animale nel termine indicato del 31 dicembre 2017.

Subito si è fatta sentire una levata di scudi da parte degli attivisti della Lega per l’Abolizione della Caccia e delle molte associazioni animaliste e ambientaliste che individuano in questo provvedimento una palese violazione della legge nazionale 157/92 relativa alla protezione della fauna. Il piano di abbattimento totale è invece motivato dagli estensori della delibera per ragioni legate ai danni che questa specie, vieppiù considerata estranea alla fauna locale e «potenzialmente in grado di produrre un forte impatto sulle attività agricole e sull’ambiente».

Così ribadisce una nota a firma della sub-commissario con delega alla Caccia Giuliana Longhi e del dirigente del settore Caccia Marco Testa che riprende le considerazioni dell’Ispra, massimo organo a livello nazionale in materia di gestione della fauna che sottolinea «il concreto rischio di incidenti stradali ed il potenziale impatto negativo che la specie potrebbe esercitare sulle colture agricole e sull’ambiente naturale» esprimendo pertanto parere favorevole all’intervento. «Essere artefici di una simile barbarie provocherebbe anche un danno d’immagine alla provincia di Como, con conseguenze nefaste per il turismo», scrive Nuccia e come lei in molti si dicono pronti a boicottare le sponde dell’Alto Lario qualora questa scelta dovesse a tutti gli effetti diventare operativa.


Il daino, specie esteticamente molto signorile e affascinante, ulteriormente resa popolare dal celebre cartone della Disney «Bambi» sembra infatti raccogliere una sensibilità e un movimento d’opinione molto trasversale e la stessa nota alla stampa di Longhi e Testa sembra già ridimensionare il contenuto originario della delibera. «Il programma di intervento – concludono i dirigenti di Villa Saporiti - verrà realizzato privilegiando il ricorso a metodi incruenti, consistenti in interventi preventivi di dissuasione, nonché di cattura di animali vivi e successiva traslocazione in altri territori».

di Davide Tarabini