Bergamo, 5 dicembre 2012 - Era un bracconiere ma molto scrupoloso: teneva addirittura un registro con tutte le specie abbattute di frodo. E’ stato cosi’ che gli agenti della polizia provinciale di Bergamo ha ricostruito l'attività di uno dei bracconieri scoperti nella sua ultima attività che ha portato al sequestro di 45 metri di reti per uccellagione, 14 trappole a scatto, cartucce a pallettoni con munizione spezzata e 70 esemplari di specie protette. Il bracconiere con il diario operava in una baita di Colzate, che aveva circondato con 14 trappole a scatto.

Dentro c’erano 13 pettirossi morti, cartucce a munizione spezzata a pallettoni e il registro su cui era annotato l’abbattimento di 148 esemplari appartenenti a specie non cacciabili, di cui 132 pettirossi, 15 fringuelli e 1 tordela. Nel freezer della sua casa di Bergamo sono poi stati trovati altri 54 pettirossi. L’uomo è stato denunciato per uccellagione e abbattimento, cattura e detenzione di specie protette.

Gli agenti hanno scoperto una rete a tramaglio per uccellagione e gabbie con frosoni da richiamo a Corna Imagna e altre due reti e gabbie ad Almanno San Bartoloemo, e un impianto costituito da una rete a tramaglio a Gandosso. La caccia dei passeriformi alimenta un mercato sotterraneo molto fiorente di chi rifornisce coloro che cucinano il tradizionale piatto “polenta e osei”, che è base di una cacciagione ormai vietata.