Brescia, 17 novembre 2012 - Seduti in terra, in largo Formentone con tra le braccia le carcasse di alcuni maialini. Protesta choc da parte degli animalisti dell’associazione Nemesi Animale e del coordinamento contro il mega macello di Manerbio nel corso del presidio indetto oggi pomeriggio. "Si tratta di una protesta forte” spiega Francesca De Maria portavoce di Nemesi Animale, che vuole far riflettere sul destino di milioni di animali che ogni anno nascono negli allevamenti e muoiono nell’indifferenza.

Moltissimi sono quelli che non ce la fanno e muoiono a pochi giorni di vita, vicino alle loro madri. Per gli allevatori questi cadaveri sono solo uno scarto, una perdita di profitti. Per noi sono i corpi di individui che avrebbero dovuto godere di ben altra vita, fuori dalle gabbie e lontano dai ganci dei macelli". Perché una manifestazione di questo tipo a Brescia? "E' la provincia bresciana a vantare il triste primato del maggior numero di maiali allevati in Italia (un milione e mezzo gli individui detenuti negli allevamenti nel 2010) - spiega De Maria – e poi a Manerbio si sta discutendo sulla possibilità di creare un macello di maiali, il più grande in Europa, da parte della famiglia Pini. Una struttura dall’aberrante capacità di uccidere e smembrare fino a 12mila animali al giorno".

A fianco di Nemesi c’era come detto anche il coordinamento contro il mega macello di Manerbio. "Arpa e Asl hanno già detto di essere contrari alla realizzazione perché consumerebbe troppa acqua- ricorda Gabriele di Grado del coordinamento – ora che il sindaco di Manerbio, grande sostenitore del progetto, si è dimesso ci auguriamo che le decisioni vengano riviste".

di Paolo Cittadini